Il pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo delle famiglie è stato un viaggio straordinario, ricco di emozioni e riflessioni. Nonostante la fatica fisica, la bellezza di questa esperienza ha saputo compensare ogni sforzo.

Scoperte

Durante il pellegrinaggio, ho avuto l’occasione di scoprire la Basilica di San Paolo e di rivedere San Pietro, che già conoscevo. Questa volta, però, non mi sono limitata ad ammirarne l’aspetto artistico: grazie al gruppo, ho potuto approfondire il legame tra arte e spiritualità, un connubio che rende questi luoghi ancora più suggestivi. Inoltre, ho visitato Santa Maria Maggiore, una chiesa che mi ha lasciato senza fiato per la sua storia e le opere d’arte che custodisce. Mi sono promessa di tornarci presto, per rivivere quelle emozioni uniche.

Momenti

Un momento indimenticabile è stato alla tomba di Papa Francesco, dove la sua semplicità ha risvegliato in me una grande emozione. Anche le grandi folle mi hanno colpito. Sebbene fossero presenti curiosi e turisti, era evidente che molti affrontavano lunghe attese e il caldo per un motivo profondo: percepire il bene che queste esperienze regalano all’anima.

Il clima

Durante la festa per la famiglia, ho trovato un’atmosfera che trasmetteva una volontà collettiva di partecipare. Era un clima che irradiava serenità e speranza, un antidoto al senso di disperazione che spesso sembra dominare il mondo.

Questo pellegrinaggio mi ha portato a riflettere sull’apparente contrasto tra le tragedie del nostro tempo e la forza del bene. Proprio ieri, ad esempio, abbiamo saputo di una strage di palestinesi che chiedevano cibo. Di fronte a eventi così dolorosi, mi rincuora pensare che esiste una popolazione silenziosa e discreta che continua a cercare il bene e la speranza.

Il valore della semplicità

Guardando le Suore poi, ho trovato una prova tangibile che non è necessario avere tutto ciò che il mondo ci descrive come indispensabile. Se si nutrono dentro di sé la speranza e l’amore, si può vivere in pienezza e autenticità.

Il pellegrinaggio è stato quindi un’esperienza che ha arricchito non solo il corpo ma soprattutto l’anima. Continuiamo così, come pellegrini della speranza, cercando di diffondere serenità e amore nel nostro cammino!

Cinzia Marchelli