Una famiglia in cammino
Testimonianze dal Giubileo delle Famiglie a Roma
“Quello che è nato un giorno, è per sempre.”
Queste parole, pronunciate al termine di un’esperienza intensa, riassumono l’essenza del pellegrinaggio al Giubileo delle Famiglie a Roma vissuto da suore, laici, famiglie e amici della nostra congregazione dal 30 maggio al 1 giugno 2025 .
Un cammino condiviso, un dono per tutti
L’invito della Congregazione delle suore della Neve è stato l’inizio di un viaggio non solo fisico, ma interiore. Un’idea che ha voluto andare oltre i confini della scuola, coinvolgendo anche le famiglie, per vivere insieme “non solo una gita”, ma un’esperienza di fede condivisa.
Come ha detto una partecipante:
“Con suor Francesca le cose o si vivono davvero, o non si vivono affatto.”
È proprio così: accompagnati passo dopo passo, abbiamo vissuto ogni momento con autenticità, riscoprendo il valore dell’unità nella diversità.
Una Chiesa fatta di pietre vive
Il Papa ci ha parlato con parole forti e paterne, rivolgendosi a tutte le vocazioni: famiglie, bambini, anziani, consacrati, laici. E ha ricordato come l’amore, quello vero, sia più forte di tutto.
“L’amore va oltre tante cose.”
Attraversando le Porte Sante, ci siamo ricordati che la bellezza delle basiliche, dei mosaici e delle architetture è solo un riflesso di una bellezza più grande:
“Noi siamo quelle pietre vive che costruiscono, insieme a Cristo, il vero Tempio che è la Chiesa.”
In quei giorni abbiamo visto davvero la Chiesa come famiglia: una comunità ricca di volti diversi, uniti da un unico cuore.
Legami che restano, esperienze che trasformano
Il pellegrinaggio è stato anche un’occasione per conoscersi e riconoscersi, come ha condiviso una mamma, grata per l’accoglienza ricevuta anni fa nella scuola della congregazione:
“Avete aperto non solo le porte della scuola, ma anche quelle del vostro cuore.”

Sua figlia, oggi adolescente, ha scelto di partecipare al Giubileo non con i coetanei, ma con la sua famiglia, compresi i nonni quasi novantenni. Un gesto che testimonia quanto la fede, vissuta insieme, unisce le generazioni.
Un’altra pellegrina, pur avendo visitato Roma molte volte, ha visto per la prima volta il Papa:
“Per me è stata un’emozione fortissima.”
Questo genere di esperienza, semplice e potente, ha toccato il cuore di tutti.
La bellezza dell’incontro
Abbiamo riso, camminato, pregato, e sì, anche faticato. Ma soprattutto abbiamo incontrato.
“Ogni occasione è un dono per conoscere persone nuove e imparare qualcosa.”
In questi giorni, anche chi Roma la conosceva bene ha visto “cose nuove, volti nuovi, situazioni nuove”.
Questo è il segno della grazia: quando ciò che è ordinario diventa straordinario grazie alla comunione.
Un’esperienza che continua
Come ha ricordato madre Roberta nel suo saluto finale:
“Nella Chiesa non vale di più il mosaico d’oro perché brilla: tutti abbiamo varie funzioni, e la bellezza è proprio nella nostra diversità.”
Siamo tornati a casa, è vero, ma quello che abbiamo vissuto è rimasto dentro.
Come ogni vero pellegrinaggio, ci ha cambiati. E ora camminiamo con più consapevolezza, come un’unica grande famiglia che ha sperimentato l’amore di Dio nel volto di chi ci stava accanto.
“L’amicizia nostra in Gesù, nata in questi giorni, è per sempre.”