Progetto Educativo

Una tradizione educativa di 119 anni

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La nostra scuola si specifica come : Scuola cattolica.
E’ scuola perché è luogo privilegiato di promozione integrale mediante l’incontro vivo e vitale con il patrimonio culturale della tradizione.
E’ cattolica perché si ispira ai valori evangelici esplicitati in un preciso progetto educativo e si inserisce nella missione salvifica della Chiesa; accoglie bambini di qualunque estrazione sociale e appartenenti a qualunque confessione religiosa.
Vuole caratterizzarsi per uno stile di rapporti personali e comunitari improntati a spirito di famiglia e a schietta cordialità.

LA COMUNITA’ EDUCANTE

Il soggetto operante nella scuola è una comunità educante formata dalla comunità delle suore, da insegnanti religiose e laiche e da personale scelto dall’Istituto, riconoscendo in ciascuno un adulto che vive in modo consapevole il rapporto con la realtà a partire da un’esperienza umana e cristiana significativa. La scuola diventa così per tutti un luogo di vita.

Educare “è introdurre nella realtà totale”: questa è l’esperienza che la scuola si propone di attuare e che possiamo denominare “realismo pedagogico“. Affinché ciò risulti possibile occorre possedere un’ipotesi esplicativa del reale, cioè una visione del mondo e alla c32251466363_2bf6d7211b_zertezza che c’è un significato preciso nelle cose, che esiste una verità da scoprire. Occorrono, quindi, adulti che abbiano fatta proprio queste ipotesi, insieme ad un’unità di intenti fra gli insegnanti e fra questi e le famiglie che affidano alla scuola i propri figli. La scuola così intesa è quindi luogo ove il bambino cresce. Ed è nel rapporto con l’adulto -colui che possiede una ricca coscienza della realtà- che gli alunni fanno esperienza, cioè si accorgono di crescere. L’adulto che aiuta i bimbi a camminare dentro le cose, si coinvolge in prima persona nella realtà stessa. Egli diviene regola e guida per gli alunni: è l’esperienza dell’autorità, del maestro seguendo il quale il bambino cresce. La scuola quindi non è concepita come un “laboratorio” in cui vengono proposte ai ragazzi delle “simulazioni di realtà”, ma come luogo di vita.

La scuola dell’infanzia, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea.

Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della compe- tenza e li avvia alla cittadinanza.

Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, impa- rare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori co- muni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.

Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente ri- sposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, impa- rando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.

Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.32251453603_f1380de1df_z

Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva impor- tanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vi- sta dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.

Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di appren- dimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità.

CON UN LAVORO DI RETE

E’ seguendo una linea di lavoro comune, ottenuta grazie al confronto e alla collaborazione assidua fra le scuole della Congregazione di ogni ordine e grado, mosse dall’unico carisma educativo e desiderose di vivere con le famiglie la straordinaria e delicatissima impresa dell’educarsi per educare che desideriamo offrire il nostro contributo alla costruzione della società e alla formazione del cittadino.

IL PROGETTO EDUCATIVO

Il nostro Progetto Educativo si caratterizza per uno “sguardo” sulla persona del bambino per il valore che è e non per ciò che sa fare, che lo abbraccia in tutti gli aspetti della sua personalità, uno sguardo che accogl
ie e che ama, e che per questo fa crescere e accompagna verso il compimento di sé e la realizzazione della propria vocazione.

LA SEZIONE

Il funzionamento della scuola avviene per sezione, che rappresenta un contesto di rapporti stabili che favorisce l’identità personale.
La vita della sezione costituisce un importante apporto alla formazione umana e sociale del bambino; le relazioni, il confronto nelle differenze, la solidarietà sono contenuto esplicito e concreto dell’educazione alla convivenza, nelle dimensioni personale e comunitaria.
Sono legati a questo ambito la messa in atto della progettazione, la modalità organizzativa della giornata scolastica, la definizione di un orario dell’attività e l’uso degli strumenti.

IL PERCORSO PERSONALE  32251453603_f1380de1df_z (1)

All’interno del gruppo classe, ogni singolo bambino è seguito individualmente secondo gli aspetti del carattere e le diverse capacità conoscitive.
La maestra, con l’aiuto della direttrice o di altri insegnanti, organizza momenti di approfondimento e di recupero individuale o per gruppi. Tale attività permette a ciascuno di dare il meglio di sé, affrontando le proprie difficoltà e valorizzando le proprie particolari capacità.

ARTICOLAZIONE DEL CICLO SCOLASTICO

La scuola dell’infanzia si articola in tre anni:

  • i piccoli
  • i mezzani
  • i grandi

L’attività didattica e organizzativa si svolge seguendo una programmazione del collegio docenti che si riunisce mensilmente, a cui partecipa il dirigente scolastico, tutte le insegnanti, ed eventuali esperti invitati ad hoc.

La programmazione didattica e disciplinare di ogni classe viene realizzata dal Consiglio di classe (ossia le insegnanti che operano nella classe) che si riunisce generalmente con scansione quindicinale o a partire da situazioni di necessità, riferendosi alle Indicazioni Nazionali declinate nel contesto della nostra scuola e nello specifico di ogni gruppo-classe.

RAPPORTO SCUOLA E FAMIGLIA

L’importanza della prima età del bambino, la cui educazione richiede accurata preparazione di studi e solerte aggiornamento di metodi è seguita da un’opportuna continuità formativa e accompagnata da un sollecito rapporto con la famiglia, cui si riconosce il primato del compito educativo. Per questo motivo è fortemente incentivato il dialogo con la famiglia.

Il ruolo fondamentale della scuola è infatti quello di porsi in continuità con la famiglia, in relazione alle sue scelte educative e culturali, assicurando per ogni bambino lo sviluppo globale della sua personalità.
Il dialogo con la famiglia è necessario per una proficua collaborazione educativa tra genitori/scuola, soprattutto nei delicati periodi di passaggio da un ordine di scuola ad un altro. Tale dialogo prende l’avvio a motivo di una prima conoscenza
del bambino e del contesto in cui vive, al fine di individualizzare l’azione educativa e prosegue con momenti di osservazione dell’alunno durante i primi mesi scolastici e con colloqui individuali periodici32251459713_2d7c30bb2a_z, su richiesta della famiglia o delle insegnanti.

LA CONTINUITA’

  • Al momento del suo ingresso alla scuola dell’infanzia, il bambino che ha già frequentato l’asilo nido potrà continuare il suo percorso. Per questo le insegnanti della scuola dell’Infanzia si avvarranno degli elementi preziosi emersi nella scuola del grado precedente attraverso colloqui preliminari con le educatrici che hanno seguito i bambini negli anni precedenti. 
  • Rispetto al rapporto scuola dell’infanzia/scuola primaria, le insegnanti realizzeranno quindi progetti di continuità tra i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e quelli del primo anno della scuola primaria, privilegiando i rapporto interno tra i diversi ordini di scuola esistenti della Congregazione delle Figlie di N. S. della Neve.

LE ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE

La scuola propone momenti di approfondimento religioso soprattutto in concomitanza di eventi liturgici quali il Natale e la Pasqua, ma anche in diversi momenti dell’anno scolastico, iniziative di formazione e di aggiornamento rivolte ai docenti ed alle famiglie.

APERTURA AL TERRITORIO

11La scuola si pone nel proprio territorio geografico come interlocutore attivo e propositivo, desiderosa di cogliere nel territorio tutte le risorse utili allo svolgimento del proprio compito, in un dialogo costante con i soggetti che in essi operano per vivere appieno i rapporti con la realtà locale.

USCITE DIDATTICHE

L’uscita didattica, quale gesto significativo di rinforzo all’apprendimento e di educazione alla socialità, costituiscono momenti privilegiati per introdursi alla realtà e verificare contenuti ed abilità acquisiti. Per questo le insegnanti progettano ogni anno per i propri alunni visite a località o ambienti culturali di vario genere.