La canonica si accende: idee, preghiera e entusiasmo
Più di trenta giovani e ragazzi hanno invaso pacificamente la canonica dell’associazione Giacomo Jon di Voghera per dare il via a un weekend di quelli che, a raccontarli, sembrano un mix tra un laboratorio di idee, una maratona organizzativa e un momento spirituale che ha posto le basi per tutto il cammino dell’anno insieme.
Perché, come ha ricordato don Cristiano nella sua meditazione iniziale, «tutto il lavoro di preparazione ed organizzazione che facciamo in questi giorni deve essere inserito nella preghiera, per camminare ed imparare come ragiona Gesù».
Obiettivo dichiarato: preparare l’anno dell’oratorio Don Bosco e le attività della canonica (dalle settimane comunitarie alle cene di beneficenza, passando per doposcuola e serate per i ragazzi).
Il tutto è iniziato venerdì 19 settembre con i vespri, poi la cena e i lavori di gruppo. La giornata si è conclusa con l’adorazione notturna e una serata insieme, indispensabile per fare comunità.
Sabato 20 il programma non ha concesso tregua: lodi, Messa, ancora lavori di gruppo e infine il pranzo conclusivo. Solo i più resistenti sono arrivati fino in fondo… e con il sorriso.

Don Cristiano partendo dalla dossologia della Messa, ha spiegato che il “per Cristo” non è tanto uno sforzo da compiere, quanto una scelta di vita, uno stile: occorre ragionare come ragiona il Vangelo, e la parola chiave è “conversione”, cioè ascoltare per cambiare. «Abbiamo la disponibilità a cambiare modo di ragionare?», ha provocato i presenti. Ha parlato del “con Cristo”, ricordando che il Signore non è mai distante: è l’Emmanuele, Dio con noi, e questa compagnia la si sperimenta nei sacramenti, nella Messa, nella confessione, nella Parola e nello Spirito Santo che abita tra noi.
«Gesù ci chiede di sostare con Lui, di sognare con Lui, di rischiare con Lui. Coraggio! Sapere che è vicino cambia tutto.»
Infine, il passaggio forse più difficile: vivere “in Cristo”. Qui don Cristiano ha citato sant’Ignazio di Antiochia, che invitava a “sparire perché rimanga Cristo”. Non prestazioni, ma servizio. Non contare quello che si fa, ma farlo per preparare i cuori ad accogliere il Signore. «Fare per preparare i cuori di chi incontriamo per far sì che Gesù possa conquistarli.» E già l’adorazione notturna fatta insieme nella Basilica di San Carlo Acutis è stata vissuta in quest’ottica.

L’entusiasmo non è mancato e i ragazzi hanno organizzato i lavori suddividendosi in due grandi ambiti: oratorio e canonica. Per l’oratorio ci si è concentrati sull’animazione dei più piccoli e dei ragazzi delle medie, sulla definizione dei responsabili per fasce d’età, sull’organizzazione del calendario e persino sull’ordine e le pulizie, indispensabili per far funzionare tutto. La canonica invece è stata al centro di un confronto più ampio: dalle settimane comunitarie al doposcuola, dagli spazi di studio per studenti delle superiori e universitari alla possibilità di estendere questa esperienza anche ad altre comunità della diocesi. Non sono mancate infine le cosiddette “varie ed eventuali”, che hanno portato sul tavolo idee nuove e tradizioni da rilanciare: il podcast gestito dalla pastorale giovanile come scommessa fresca, il giornalino La Scintilla da rimettere in pista e perfino le storiche Iriensi da ripensare con uno slancio nuovo.
Si è lavorato tanto, il gruppo è riuscito a fare quello che Don Bosco chiedeva sempre: unire preghiera, amicizia e creatività.
Insomma: se pensavate che organizzare un anno insieme fosse solo “fare il calendario”, sappiate che a Voghera ci mettono dentro molto di più: fede, notti bianche, risate e… un coraggio tutto giovanile che fa davvero ben sperare. Buon anno!